Padre Nostro

Padre NostroIl Padre Nostro viene insegnato da Gesù ai suoi discepoli che gli chiedono come pregare, come viene riportato nel Vangelo secondo Luca (11,1).

Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”

Di seguito il testo della preghiera.

La preghiera del Padre Nostro

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome,
venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Pater Noster (latino)

Pater noster qui es in caelis,
santificetur nomen tuum,
adveniat regnum tuum,
fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris,
et ne nos inducas in tentationem,
sed libera nos a malo.

Padre Nostro in inglese

Our Father, who art in heaven,
hallowed be thy Name.
thy kingdom come,
thy will be done,
on earth as it is in heaven.
Give us this day our daily bread,
and forgive us our trespasses
as we forgive those who trespass against us.
And lead us not into temptation,
but deliver us from evil.
Amen.

Padre Nostro in Aramaico


Padre Nostro

Tra le Preghiere cristiane più popolari e conosciute si considera il Padre Nostro o Pater Noster, meglio conosciuto anche come Preghiera del Signore (in latino Oratio Dominica).

 

Dove si trova il Padre nostro nel Vangelo

Nella tradizione liturgica sono note due versioni della preghiera Padre Nostro, rinvenibili nel Vangelo:

  • forma più breve riportata nel Vangelo secondo Luca (11,1), quando, mentre egli si era ritirato in preghiera, uno dei discepoli gli chiese che insegnasse loro a pregare,
  • forma riportata nel Vangelo secondo Matteo durante il Discorso della Montagna.

 

Dove si trova il Padre Nostro nella Bibbia

Gesù insegna il Padre Nostro ai suoi discepoli per insegnar loro il modo corretto di orare dato che la tradizione liturgica ebraica era molto rigida e richiedeva una sorta di disciplina e di rigore metodologico nella pronunzia delle preghiere.

Il dialogo e la relazione che ogni discepolo e fedele veniva ad instaurare con Dio era qualcosa di molto delicato: per questo motivo, i discepoli chiesero a Gesù di indicar loro il modo corretto di rivolgersi all’Onnipotente.

Grazie al Padre Nostro che Gesù insegnò ai propri discepoli, finalmente, nella tradizione religiosa l’uomo e ogni cristiano venne ad avvicinarsi a Dio.

La preghiera del Padre Nostro il dialogo con Dio, che Gesù chiamò ed insegnò a tutti i discepoli e fedeli della comunità cristiana a chiamare ed a rivolgersi al “Padre”.

Nel testo biblico, Matteo 6:6 c’insegna questo: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”.

Recitando il Padre Nostro, ogni fedele deve riversare il proprio cuore davanti a Dio e “non semplicemente recitare parole ripetute a memoria”.

Nella Bibbia, ogni discepolo può rivolgersi e chiamare Dio anche con un tono molto più confidenziale come se fosse il nostro papà.

 

Cosa significa Padre Nostro

Il Padre Nostro, sintesi di tutto il Vangelo è con la “preghiera del Signore” per eccellenza dato che Gesù Cristo la insegna ai Discepoli per rivolgersi all’Onnipotente.

Grazie al Padre Nostro vengono domandate tutte le cose che ogni fedele cristiano può desiderare, in modo tale che con la recitazione di questa preghiera non solo si chiede, ma consente ad ogni discepolo di “plasmare” i propri affetti.

Analizziamo cosa significa “Padre Nostro” dato che il suo tenore va oltre quello meramente letterario. Sin dall’incipit dell’orazione, con la diretta vocazione nei confronti del “Padre”, si viene ad introdurre nuova dimensione del rapporto con Dio.

Viene definitivamente “rovesciata” la visione tradizionale che vede ogni fedele come soggetto “dominato” dal Signore.

Con il Padre Nostro, finalmente, questa visione cambia e da “Dominatore”, il “Signore” diviene il Padre: ogni cristiano e discepolo che si rivolge all’Onnipotente non è più servo, ma figlio.

Con la Preghiera del Signore si viene a onorare e dialogare direttamente con il Padre: si viene a mostrare la fiducia che si pone nei suoi confronti, parimenti al rapporto che intercorre tra un babbo ed il proprio figlio.

Nostro”: quale significato assume all’interno della preghiera? Non è solo il Padre di un singolo discepolo o fedele, ma è il Padre di tutti Noi (del ricco e del povero, del santo e del peccatore, del colto e dell’ignorante).

Tutti i fedeli, a livello globale, hanno un Padre, il “Nostro” Signore e Dio Onnipotente che ama tutti ed ognuno singolarmente.

L’aggettivo Nostro non esprime un possesso, ma una relazione che ogni fedele può instaurare con l’Onnipotente.

 

Come spiegare Padre Nostro ai bambini

Il Padre Nostro è la preghiera che Gesù insegna ai suoi discepoli perché si ricordino di essere figli del Padre e fratelli.

Un giorno Gesù, trovandosi in un luogo a pregare, venne esortato dai discepoli “Signore, insegnaci a pregare!” e Gesù gli rispose: “Quando pregate dite così: Padre nostro che sei nei cieli…”.

Dio è il Padre di Gesù e di tutti noi: Padre della mamma e del babbo, dei fratellini, del nonno e della nonna, dei compagni dell’asilo.

Per questo diciamo “nostro”: tutti siamo fratelli e abbiamo un solo Padre che ci ama e ci chiama sempre a rinnovare la nostra amicizia con lui liberandoci dal male.

 

Quando si recita il Padre nostro a Messa

Il Padre Nostro è una preghiera tanto popolare, conosciuta e mirabile: oggi è quasi scontata all’interno della catechesi cristiana.

La “Preghiera del Signore” deve essere recitata ogni giorno da ogni discepolo e fedele in modo pacato e mai frettolosamente.

Il vocare ed il rivolgersi direttamente al “Padre Nostro” conduce ogni discepolo e cristiano in un viaggio che lo avvicina al Padre Nostro.

Durante la Messa è diffusa la pratica di prendersi per mano al momento di recitare il Padre Nostro: ciò affonda le sue origini nel mondo del Protestantesimo che considera il gesto di prendersi per mano come un momento di comunione all’interno della comunità.

Quando si recita il Padre Nostro, i fedeli alzano le mani come fa il sacerdote; in effetti, è una pratica sbagliata: i fedeli dovrebbero pregare con le mani giunte perché ciò che conta è la fede interiore. I fedeli non devono ripetere né con parole né con azioni ciò che fa il sacerdote.

 

Perché non si dice Amen

Una volta conclusa la recitazione di una preghiera ogni fedele pronuncia la parola “Amen”, ma per il Padre Nostro vi è un’eccezione.

Il Padre Nostro è l’unica preghiera della Chiesa inserita di per sé nella liturgia della Messa che si conclude con “liberaci dal male”.

Il sacerdote sviluppa l’ultima richiesta del Padre Nostro e continua dicendo: “Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo”.

 

Padre Nostro per i defunti

Per le liturgie funebri si recita il Padre Nostro di Santa Matilde per le povere anime: il nostro Signore ha insegnato a Santa Matilde il Pater in suffragio dei poveri defunti.

Dopo che Santa Matilde recitò il Padre Nostro, vide una grande moltitudine di anime salire al cielo verso il Purgatorio.

 

Padre Nostro contro malocchio

Per togliere il malocchio, il Padre Nostro è tra le preghiere più recitate dai fedeli, in particolare in alcune regioni del Meridione italiano.

Nelle zone interne dello Stivale italiano (Sud e Isole) viene ancora usato un antico rito: alla persona affetta dal malocchio viene apposta una mano sulla testa e si recita la preghiera del Padre Nostro.

Davanti alla persona che si ritiene abbia il malocchio, si pone un piatto con dell’acqua e dell’olio di oliva a gocce.

Già nell’Antico Testamento ebraico si parla del malocchio: in Deuteronomio 15:9, 28:54 e 28:56, è scritta la seguente frase “l’occhio diventa cattivo (maligno, malvagio)”.

Altri riferimenti al malocchio sono presenti in Matteo 20:15, in Marco 7:22 e Luca 11:34.

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